giovedì 11 agosto 2011

work in progress: "Mondo Digitale- mese di Giugno"

"Il 1 Giugno è stato reso noto un affascinante quadro di valutazione pubblicato dalla Commissione Europa, nato per illustrare tutti i progressi compiuti dai vari stati membri ad un anno esatto dall'avvio della famosa Agenda Digitale: un'analisi dettagliata formata da un insieme corposo di dati e grafici, messa a disposizione per tutti i soggetti interessati agli sviluppi digitali effettuati dall'UE.
A primeggiare su tutti i dati spunta un 65%, ovvero il popolo UE connesso alla Rete. La Commissione istituita per l'occasione, tuttavia, ha sottolineato come in certi settori i progressi registrati siano deludenti, come la diffuesione delle nuove reti superveloci a banda larga.
Stando al quadro di valutazione si possono registrare risultati positivi nell'utilizzo di Internet, e il nuovo obiettivo sarebbe quello di raggiungere almeno il 75% di cittadini connessi alla Rete mondiale.
Il Digital Divide degli stati membri è sceso di 4 punti percentuali, mentre è salita la stima del settore legato all'e-government con il 41% dei cittadini comunitari che continuano ad avvalersi dei servizi online garantiti dalle pubbliche amministrazioni.
Intorno al 6 Giugno arrivò anche in forma ufficiale l'incazzatura della Cina per “l'affaire Pishing” (descritta nella sezione “Pirateria-mese di Giugno”). Tra le pagine cartecee del quotidiano di stato cinese spuntava un editoriale intitolato “Google, che cosa vuoi?”. Un vero e proprio attacco nei confronti di Google, descritto come una sorta di “arma politica” puntata proprio verso Pechino.
Quindi, secondo lo stesso editoriale, il colosso di Mountain View potrebbe pagare un prezzo davvero caro, pagando per il suo comportamento “da soggetto politico e non come una società neutrale nel settore dell'IT”.
La Siria, protagonista in una maniera davvero scandalosa, oltre a reprimere le rivolte ha preferito anche ricorrere all'interruzione totale delle connessioni: quasi due terzi dei network siriani si “spensero” nei primi giorni di Giugno e ripristinati successivamente, in maniera parziale.
Sul blog di Renesys, in un'ora e mezza 40 (su 59) network furono isolati, mentre il 5 Giugno il servizio di Google Transparency il traffico siriano si attestava nei suoi classici parametri.
AL Jazeera successivamente conferò l'interruzione delle connessioni, addittando l'inasprimento delle proteste da parte dei dissidenti come conseguente reazione del regime di Assad.
(operazioni simili furono condotti nei tre paesi arabi in cui si era innescata la rivolta, ovvero Tunisia, Egitto e Libia).
Come è avvenuta la censura siriana? Pare che sia facile ottenere questo obiettivo, visto che in Siria vi risiede un unico provider, il Syrian Telecom Establishment, controllato proprio dallo Stato. Gli altri provider, che forniscono connettività 3G e 3.5G, possono lavorare solo previa autorizzazione governativa. Gli Anonymous, anche in questo caso, sono venuti a bussare alla porta del provider effettuando degli attacchi Ddos nei confronti di alcuni siti siriani."

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