venerdì 26 agosto 2011

un uomo chiamato contratto

"Io credo che i giorni più luminosi e innovativi di Apple debbano ancora venire. E non vedo l'ora di guardare e contribuire al suo successo in un nuovo ruolo."
Un addio controverso, quello di Steve Jobs. C'è chi pensa che i manager che egli lascia svolgeranno al meglio il proprio lavoro; e tra tutti questi prevale la figura di Tim Cook, l'uomo-braccio destro che ha visto la nascita dei tablet, sistemi operativi (Leopard e Lion come new entry), e che ha anche combattuto le class action che sono nate in seguito a delle "incomprensioni" tecniche (dalle accuse di geolocalizzazione sudcoreane fino all'"antenna fantasma" dei mancini).
Ovviamente, chi segue il mondo Apple questa notizia non risulta del tutto nuova: infatti è solo un' "ufficializzazione" di una situazione che era concretizzata in questi ultimi mesi; e di fatto seguendo le sue parole nella lettera rilasciata, si può certamente notare la sua intenzione nel dire il suo punto di vista nel futuro cammino dell'azienda.

Un addio controverso, che gli analisti hanno interpretato come un "ennesimo colpo di scena", un pezzo di domino che arriva alla fine della corsa. Gli introiti della azienda Apple, dal 2007 fino ad ora, sono stati abbastanza alti tanto da tenere il morale alto degli investitori che hanno rafforzato il titolo in borsa.
Ieri, dopo l'annuncio di dimissioni con effetto immediato pubblicato anche sul blog ufficiale dell'azienda, il titolo Apple ha incominciato ad ingranare attorno al -2 per cento, trascinando con se anche il titolo Nokia e Motorola (anche se mamma Google viaggiava in crescita), per poi riprendersi solo verso la fine della giornata delle contrattazioni.
Tuttavia, anche se le catene Apple sono abbastanza affollate tanto da pensare a dei "marchi Jobs" fatti su misura, i tecnici dicono che per il momento niente cambierà nei prodotti: Apple rimane Apple.
Sicuri? Pare che alcuni rumors danno per certo la rivoluzione della propria produzione (come implementare alcuni processori con tecnologia ARM su alcuni modelli Mac), e solo il fatto che senza un Mac OS X non si potrebbero creare le app per iOS, tutti gli indizi porterebbero ad una fusione tra il mondo iOS e quello di OS X (anche per la legge della Borsa, in cui gli ultimi risultati trimestrali danno un mercato del computer in crisi e un mercato dei tablet in forte crescita).

L'ultima invenzione in campo software (senza scordare l'hardware, vero punto cardine dell'innovazione secondo Jobs) è stato il concetto delle App, nate come piccole applicazione per iPhone per poi espandersi fino a creare un vero e proprio mercato digitale, costringendo anche le dirette rivali a fare altrettanto e a sviluppare un nuovo Thinking a cui i giovani programmatori dovranno necessariamente guardare, in futuro.
Un'ultima cosa: occhio al libro- biografia "Steve Jobs dà 11 consigli ai teenager", diventato il quinto best seller della categoria Finanza nei negozi KingStone. Questo libro ha venduto 4.000 copie solo nel mese di Aprile, ma tuttavia rimane solo un falso made in Taiwan.



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