sabato 7 gennaio 2012

Chiamatelo SOPA

Verso la fine del 2011, dall'America è giunta una nuova battaglia per disciplinare una volta per tutte le pirateria, tanto scomoda a chi di diritti d'autore ci vive. Al centro del ciclone vi è il nuovo disegno di legge chiamato con l'acronimo di SOPA, ovvero Stop Online Piracy Act. Tutte le multinazionali protagonisti del mondo IT si sono mosse contro questa politica, partendo dai chiarimenti in merito nel cyber-spazio e per sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alle nuove misure che il Congresso americano sta vagliando in questo periodo.

In cosa consiste SOPA? tratto da Wikipedia.it

"Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), anche chiamato H.R.3261, è una proposta di legge presentata il 26 ottobre 2011 alla Camera dei rappresentanti statunitense dal deputato Lamar S. Smith, rappresentante del Distretto 21 del Texas[1], e da un gruppo di 12 sostenitori.


Lamar Smith, il deputato del parlamento degli Stati Uniti che ha sviluppato il disegno di legge H.R.3261
La legge, qualora venisse approvata nella stesura proposta, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti; al momento (dicembre 2011) la legge è in discussione presso la commissione giustizia del Congresso degli Stati Uniti.
La legge permetterebbe inoltre al Dipartimento di Giustizia ed ai titolari di copyright di procedere legalmente contro i siti web accusati di diffondere o facilitare le infrazioni del diritto d'autore. A seconda del richiedente, le sanzioni potrebbero includere il divieto ai network pubblicitari o ai siti di gestione dei pagamenti (come, ad esempio, Paypal) d'intrattenere rapporti d'affari con il sito accusato delle infrazioni, il divieto ai motori di ricerca di mantenere attivi link verso il sito in questione e la richiesta agli Internet Service Provider di bloccare l'accesso al sito web.
La legge, qualora approvata, renderebbe lo streaming di contenuti vincolati da copyright un reato.
"

Insomma: i sostenitori di SOPA confermano l'idea che tutto questo serva per proteggere il diritto d'autore e mantenere il reddito che deriva dai profitti del copyright, mentre quelli contrari affermano che tutto ciò porterebbe alla paralisi di Internet facendo chiudere diversi progetti open-source che potrebbero dar noia alla multinazionale di turno.
Quindi basterebbe che un procuratore USA emani l'ordinanza di blocco agli ISP che risiedono in territorio americano (compresi anche i circuiti di pagamento), per buttare fuori da Internet i siti sgraditi.
sempre da Wikipedia:

"Il disegno di legge stabilisce anche un processo in due fasi per i titolari di diritti di proprietà intellettuale, al fine di garantire loro ristoro per i danni eventualmente arrecati da un sito dedicato alla violazione. Il titolare dei diritti deve prima informare, per iscritto, i servizi di pagamento ed i circuiti pubblicitari di cui si serve il sito; questi, a loro volta, devono poi inoltrare la notifica e sospendere i servizi di quel sito, a meno che il sito non fornisca una sorta di contro-notifica per spiegare perché non sia in violazione. Il titolare dei diritti può poi citare in giudizio il gestore del sito per alcune misure cautelative (contro di lui) se viene fornita una simile contro-notifica oppure se i servizi di pagamento o i circuiti pubblicitari non applicano la sospensione del servizio in assenza di una contro-notifica."


Il web, soprattutto quello nostrano, non è nuovo a queste situazioni. Ricordiamoci l'autocensura della sezione italiana di Wikipedia durante la discussione della legge-bavaglio (second edition) che il Parlamento stava vagliando. Attualmente la sezione americana di Google sta pensando di ristrutturare lo spazio per le ricerche web portandolo al nero-censura, mentre sulla piattaforma Tumblr sono apparsi già dei messaggi che illustrano i rischi che questo disegno potrebbe portare all'apparato centrale del sistema Internet. Reddit, ad esempio, potrebbe direttamente sparire proprio perchè gli utenti potrebbero postare dei materiali che le industrie dell'intrattenimento non potrebbero gradire.
Anche Mozilla ha deciso di contribuire per l'utenza finale sviluppando un addon per Firefox che permetterà all'utente di bypassare i blocchi DNS imposti dal disegno di legge. l'estensione, chiamata DeSopa, permetterà di instradare i vari IP verso dei router situati all'estero (sfruttando già la tecnica simile alle reti VPN e a MAFIAA Fire).



Nintendo e Sony, in prima linea a difesa di SOPA, hanno fatto marcia indietro visto quello che è successo con il registrar Go Daddy: i suoi utenti, per manifestare in maniera attiva il totale dissenso contro i vertici che appoggiavano il disegno di legge, hanno cominciato a migrare verso altre piattaforme facendo perdere il potere sul mercato del registrar stesso. Alla fine, resosi conto della reale potenzialità dei suoi utenti, Go Daddy decise di mare marcia indietro e di schierarsi dalla parte degli utenti.
Il columnist americano del New York Times David Carr citò la battaglia mossa dalle industrie per la distribuzione delle videocassette per ricordare un certo tipo di significato: se le industrie non si adattano all'evoluzione delle tecnologie, non possono far snaturare il progresso assumendo delle decisioni antiquate.