venerdì 12 ottobre 2012

12 Ottobre 2012

Il settore mobile e' quello che risulta piu' a rischio, secondo il report stilato dall' Agenzia Europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA). Nel documento reso pubblico sono stilati tutti i dettagli tecnici dei 51 casi di "malfunzionamento tecnico": dei 29 paesi presi in esame durante il periodo del 2011 solo 9 paesi hanno dichiarato di non aver avuto problemi, mentre 11 paesi hanno affrontato "problemi interni" e altri 9 devono ancora implementare il sistema di rilevazione.
I danni riportati dai paesi implicavano anche la momentanea interruzione dei servizi, tutti riguardanti sei categorie in particolare, dalla telefonia (fissa e mobile) passando per i servizi di messaggistica ed email; nel report sono riportati inoltre tutte le tipologie dei disservizi, tra cui spuntano anche le "vendette personali" degli ex-dipendenti delle aziende di telecomunicazioni.

Il fair-use angloassone e' ampiamente applicato nell'opera di digitalizzazione portata avanti da Google Books e da vari atenei statunitensi, come la Cornell University. A deciderlo e' stato il giudice che si occupava del caso sollevato dalla Authors'Guild, l'associazione americana degli scrittori che non giudicava corretto il lavoro svolto da un'organizzazione, la HathiTrust gestita dall'Universita' del Michigan, volto proprio alla digitalizzazione di 10 milioni di opere (di cui il 73% soggetto a vincoli di copyright).
A convincere pienamente il giudice di New York della sua decisione e' stato il testo di legge Americans With Disabilities Act (ADA), volto a tutelare i cittadini disabili consentendo loro di consultare i contenuti delle biblioteche nel corso dei loro studi.
L'utilizzo della versione elettronica delle opere rientra pienamente nel concetto di fair use.

IL Governo Inglese e' leggermente arrabbiato con Facebook per via della "scappatoia fiscale" utilizzata dal colosso informatico, ovvera far passare la maggior parte delle operazioni finanziarie sul suolo irlandese dove le trattenute d'imposta solo piu' basse rispetto al Regno Unito; in definitva la piattaforma ha sganciato solo 238mila sterline (280mila euro) invece di 175 milioni di sterline, ovvero 220 milioni di euro.
Per il Governo Inglese questa operazione corrisponderebbe al "guidare una macchina senza pagarne il bollo".


lunedì 1 ottobre 2012

Telesorveglianza americana, scisma digitale Iraniano e pulizie di Mountain View

Il grande occhio degli Stati Uniti si allarga, specialmente nel settore delle telecomunicazioni. I dati riportati dalle varie agenzie statunitensi parlando di un aumento della telesorveglianza del 361% dal 2009 al 2011, e l'ultimo episodio che ha scatenato l'opinione pubblica è stata la mole di documenti che il Department of Justice (DoJ) ha consegnato agli attivisti di American Civil Liberties Union (ACLU), documenti richiesti da quest'ultimi come diritto acquisito dalle predisposizioni legislative del Freedom of Information Act; da notare come lo stesso governo di Washington non abbia resi pubblici i dati contenuti nei documenti del Dipartimento di Giustizia nel 2011.
D'altro canto, chi si occupa appunto di intercettazioni sottolinea l'importanza cruciale di questi dati nella lotta al terrorismo.

E l'Iran probabilmente non verrà mai realizzata la possibilità di un'occhio "personalizzato", in quanto il progetto dello scisma digitale sarà spostato a tempo indeterminato. I motivi per cui il paese arabo vuole disconnettersi dalla rete globale sono molteplici: si spazia dai motivi culturali - come mostrato dai 14 minuti di Innocence of Muslim postati su Youtube - ai motivi politici: come dimenticarsi di StuxNet, il virus infiltratosi nella rete iraniana per creare non pochi problemi agli ingegneri nucleari e, di conseguenza, all'intero progetto del nucleare iraniano?
Inoltre, come afferma Hussein Garrousi, membro della commissione parlamentare per le attività industriali, lo scisma digitale verrebbe notevolmente ostacolato dagli oltre 34 milioni di citizien iraniani.

Nel frattempo arie di pulizie per Google, che porta a 60 i servizi accorpati o eliminati dalle piattaforme. Adesso è il turno di picasa, integrata in Google Drive, mentre saranno accorpati anche Places Directory (il programma smartphone che ti permetteva di trovare luoghi interessanti a seconda della posizione GPS in cui ti trovavi, adesso lo stesso servizio è reperibile su Google Maps) e lo strumento Features +1 per gli sviluppatori, che potranno utilizzare in alternativa gli strumenti di Google Analytics.