mercoledì 10 agosto 2011

Seguendo le orme del Patrioct Act

Il Patrioct Act nacque nel 2001 come legge che favoriva in maniera ampia la lotta al terrorismo, nata dopo l'attacco alle Torri Gemelle. A fine maggio il governo statunitense, in barba ad ogni previsione, ha deciso di tenerlo ancora valido per altri 4 anni ratificato per via elettronica dal presidente Obama durante il suo tour europeo, tramite un dispositivo chiamato "AutoPen" (che è in grado di replicare la firma del presidente per via elettronica con piena validità giuridica). Passando per le votazioni del Senato e poi della Camera dei Rappresentati di Capitol Hill, andando contro quelli che si erano opposti soprattutto per i metodi "incostituzionali" che sancisce piena liberta all'FBI di intercettare chiunque e dovunque senza alcun mandato da parte dei giudici (beccata anche a spiare un ragazzo di 17 anni, installandogli delle microspie nella macchina di famiglia).


Tutto qui? Pare di no, almeno per il senatore democratico dell'Oregon Ron Wyden: secondo il politico, la Casa Bianca avrebbe adottato un "interpretazione segreta" della legge, che fornirebbe all'intelligence poteri illimitati sull'intercettazione e spionaggio persino superiori a quelle previsti dalle norme approvate dal Congresso.
Opinione condivisa anche dagli attivisti della Electronic Frontier Foundation (EFF), che a loro volte hanno sfruttato le possibilità garantite dal Freedom Of Information Act (FOIA): con questo è stato possibile analizzare circa 2500 pagine di documenti relativi alle attività condotte dai federali nell'arco temporale che va dal 2001 al 2008. Periodo in cui sarebbero state commesse più di 40mila violazione legate alle attività di intelligence, ignorando le predisposizioni della legge in materia di sorveglianza speciale.

Un esempio? L'invio di richieste come quella del Department of Justice a Twitter: l'invio di un buon numero di informazioni personali, senza che i proprietari delle informazioni debbano sottoporsi a procedure giudiziarie complesse.

In altre parole, l'FBI avrebbe abusato dell'autorità relativa all'invio di richieste come quella recentemente effettuata dal Department of Justice (DoJ) a Twitter. In generale, svariate aziende a stelle e strisce invierebbero ai federali un gran numero di informazioni personali, senza che questi debbano sottoporsi a procedure giudiziarie particolarmente complesse. Un caso limite ha poi riguardato quelle attività investigative legate al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Approfondimento:
- il rapporto presentato dall'EFF.





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