venerdì 29 luglio 2011

Google & Antitrust

A quanto pare, la Federal Trade Commission (FTC) in collaborazione con i procuratori generali di California, New York e Ohio avrebbe avviato un'indagine nei confronti di Google (e su altre aziende) nel settore del search online.
Il motivo? l'eventualità che i motori di ricerca manipolino i risultati di una ricerca per "ingrandire" il traffico dei propri siti con relativi servizi.
Il risultato parla chiaro: BigG detiene il 64% del market share dei motori di ricerca in territorio statunitense e il 90% a livello mondiale), il che la fa diventare "primo indiziato" in questa storia: negli stati uniti non risultano illecite le posizioni di monopolio, ma l'eventuale sfruttamento abusivo che potrebbe danneggiare il mercato e l'ingresso in quest'ultimo da parte di nuovi operatori.

Nel sito Fairsearch.org, in cui ritroviamo gli storici nemici di Google (da Microsoft a Kayak.com), si è arrivati alla conclusione che “Google adotta dei comportamenti anti-concorrenziali che danneggiano i consumatori e che restringe la possibilità di scelta online relegando nel dimenticatoio i prodotti e i servizi potenzialmente migliori, che dovrebbero essere scelti dagli utenti".
Attualmente Google non ha commentato “l'ipotesi di indagine”, che si concretizzerà sarà preceduta da delle precise richieste di informazione da parte della FTC.
Tuttavia in questi giorni il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a Google ulteriori informazioni su un preciso affare: l'acquisizione di Admeld, un'azienda specializzata in display advertising. Un affare da 400 milioni di dollari, e attualmente proprio questa sta continuando ad operare per il marketplace privato di NBC.

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