venerdì 18 novembre 2011

Musica & Cloud

Google Music, servizio in versione beta (come ogni prodotto Google dal 2003 fino ad oggi) entra a far parte del firmamento dei prodotti Google, con nuove funzionalità e con una versione Android che consente di far girare la musica dove ormai è diventata di casa: nei dispositivi mobili.
Quindi ogni brano acquistato andrà direttamente a caricarsi nel servizio cloud di Google Music, che permetterà una memorizzazione di 20.000 canzoni, con una codifica standard mp3 a 320 Kbps. L'integrazione con gli altri tipi di dati, sulla carta, sarà totale: ogni artista/band avrà la propria biografia e ogni canzone sarà corredata con i testi e video multimediale che appartengono alla storia del brano stesso.
I prezzi sono quelli base, ovvero 0,99 euro per un brano e 9,99 euro per l'album completo.
Nella conferenza americana che ha ufficialmente decretato l'uscita dalla fase beta, gli autori hanno ritenuto doveroso precisare che questo servizio potrebbe rappresentare un'ottima occasione per combattere il download illegale di musica. E allo stesso tempo si accontentano le richieste dei legittimi detentori dei diritti, come youtube.
Inoltre, il concetto di musica passa ad uno stadio successivo andandosi a fondere con il concetto di "applicazione". Infatti l'artista emergente può direttamente mettere a disposizione la sua musica sull' Android Market, per poter ottenere due obiettivi: vendere e far conoscere la sua musica attraverso il mercato digitale. Il ricavato verrà ripartito con Google, a cui andrà il 30% del ricavato.
Qual'è il concetto preciso di "cloud"?
Per Richard Stallman è una "trappola da marketing", per Wikipedia è:

"un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete."



Dal fronte Apple l' iTunes versione 10.5.1 integra dentro di sè il servizio iTunesMatch, a cui tutti gli utenti possono abbonarsi pagando 24.99 dollari l'anno.Con questo strumento è possibile avere accesso alle "versioni di altà qualità" delle canzoni che non sono state acquistate da iTunes e utilizzare allo stesso tempo i servizi di iCloud, ovvero la possibilità di condivisione le canzoni caricate con tutti i dispositivi Apple.
In questo caso non c'è necessariamente una perdita di tempo per cercare di "sincronizzare e caricare" le tracce sulle nuvole: infatti nel servizio iCloud ritroviamo tutte le canzoni con qualità 256 Kbps, un enorme database in cui l'utente può ritrovare quello che cerca (circa 20 milioni di copie originali), disciplinati da licenze particolari che l'azienda informatica ha stipulato solo negli Stati Uniti.


Tornando al servizio Google Music, dicevamo che la musica viene direttamente salvata sulla nostra "nuvola digitale", usufruibile anche da dispositivi android. Questa funzione andrà direttamente ad integrarsi nel social network Google+, dove attraverso i voti dei propri amici si potrebbe ottenere un ascolto gratuito della musica condivisa.
Amazon ha stipulato un accordo sia con Apple che con Google, e quindi è disponibile anche una sua "personale" versione cloud dove, nel caso di Google Music, sono disponibili 5 GB di spazio.

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