lunedì 3 ottobre 2011

Anteprima La(b)Nova season II: "nel corso della stagione..."

L'inizio del periodo estivo non è stato molto entusiasmante per un infermiera scozzese di 58 anni di nome Anne Muir, condannata da una corte della città di Ayr a tre anni (con la condizionale) per aver violato i dettami legislativi introdotti nel 1988 dal Copyright, Design and Patents Act. Cosa ha fatto? Sul suo computer furono trovati più di 30mila canzoni scaricate tramite protocollo P2P. Condanna subito trasformata in “vittoria” dalla British Phonographic Industry, che ha calcolato che il contenuto archiviato nell'hard disk della donna avrebbe fruttato ricavi pari a circa 55mila sterline. Il prossimo passo avverrà il 30 agosto, quando la Miur illustrerà al giudice i risultati tratti da un report medico molto chiaro: uno dei disturbi della personalità che riguarda “l'ossessione all'accumulo massivo di oggetti”, che potrebbe essere l'unica motivazione per spiegare oltre 25mila brani per il karaoke. Insomma, da una parte i legali della donna che accusano la BPI di essersi approfittata di una donna incapace di difendersi, dall'altra la BPI che gongola per il primo successo in terra scozzese. In mezzo ci sta un piccolo particolare: come mai la pena della Muir risulta molto più pesante rispetto alla multa di mille sterline emessa dal un tribunale londinese e recapitata all'avvocato Andrew Crossley?

Spostiamoci negli Stati Uniti. Già dal 1 Giugno, le ricerche condotte dal Pentagono riportarono una notizia certa: gli attacchi informatici che provenivano da un'altra nazione possono essere considerati anche veri e propri “atti di guerra”. Tutto questo a conferma di una dottrina statunitense che nel corso degli anni è sembrata di un'interpretazione abbastanza elastica, sia per disciplinare la sicurezza del Paese che quella del poliziotto internazionale a caccia dei cattivi mondiali: la vicenda dell'attacco subito dal contractor della Difesa Lockheed Martin potrebbe essere un buon esempio. Quindi, seguendo questa logica si potrebbe paragonare la cyber-guerra alla nozione di Terrorismo classico: infatti un attacco può essere effettuato sia dal singolo che dai vari gruppi presenti adesso sul panorama internazionale.

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