lunedì 3 ottobre 2011

2° Anteprima La(b)Nova season II: "nel corso della stagione..."

Contro la delibera Agcom, nello specifico la 668/2010 sul diritto d'autore, si è mobilitata a Luglio una parte dei "cittadini digitali" (tra cui "valigia blu" e "agorà digitale", tutti riuniti alla Domus Talenti romana. Delibera presentata da magistrato e docente universitario Nicola D'Angelo, sostituito in seguito dal commissario Gianluigi Magri, che poi comunicò le sue dimissioni ai vertici dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. C'è chi ha pensato che queste dimissioni abbiano voluto soltanto svelenire il clima che si era creato intorno all'Autorità. In pratica, la delibera offriva un giro di vite su tutti quei siti colti in violazione del copyright, in quanto si autonominava il diritto di rimuovere contenuti da siti italiani, o inibire l'accesso ai siti straniero, senza neanche dover passare da un giudice. Il provvedimento (ancora attuale), era pensato per "contrastare la pirateria", ma rischiava di portare alla censura dei contenuti (anche multimediali) che, violando il diritto d'autore, risultava al pubblico di pubblico interesse. La mobilitazione è nata e promossa da numerosi giornalisti. "Un'istituzione amministrativa potrebbe assumere le sembianze del giudice - hanno spiegato il senatore Vincenzo Vita e il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti - arrivando all'oscuramento dei siti rei di violare la normativa medesima", mentre il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola dichiarava che "Le decisioni che l'Autorità Garante per le Comunicazioni si accinge a prendere non aiutano l'espressione della libertà ma rischiano di fare dell'Italia uno dei paesi più chiusi, dove con il pretesto della tutela del diritto d'autore potrebbero realizzarsi veri interventi censori. Serve invece una grande revisione del copyright che trovi il modo di assicurare i diritti di tutti". Prima della famosa notte, nei mesi precedenti Agorà digitale denunciava, con l'iniziativa "sito non raggiungibile", i rischi di una delibera Agcom per la libertà della Rete.

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