mercoledì 25 maggio 2011

nanotecnologianesimo...

Diciamo che sull'argomento "nanotecnologie" si è detto di tutto. E abbiamo immaginato di tutto: dalle nanotecnologie contenute nei vestiti per riprodurre un "cambiamento dei colori" casuali fino alle nanotecnologie usate per un'eventuale pulizia del corpo. Tuttavia, alcuni studi condotti tempo fa hanno evidenziato dei fattori culturali contenuti anche nei campi più lontani (come quello religioso).
Quindi molti ricercatori esaminano il tipo di parere che la gente comune esprime su questo tipo di sviluppo scientifico. Uno dei primi risultati ad essere pubblicato ufficialmente fu quello di 3 gruppi di ricerca che, su Nature Nanotechnology, correlava l'opinione pubblica con l'eventuale influenza culturale.

In particolare Dan Kahan, della Yale Law School, ha portato i ricercatori in uno studio progettato "ad hoc" per cercare di capire se le persone giudicassero le "nanomacchine" sulle base della propria conoscenza personale o sulla "cognizione culturale" di cui quest'ultime godono. I risultati, corredati da altri studi psicologici, hanno confermato che le persone con una visione "individualista" del mondo culturale "tendono a respingere il rischio ambientale, perchè riconoscendo questi rischi si metterebbe in crisi l'autonomia dei mercati e l'autorità di un gruppo rispetto ad un altro" (quindi, l'autorità di una elitè sociale).

Il resto, invece, "prende sul serio il rischio ambientale prodotto dalle nanotecnologie, poichè credono che i mercati non regolamentati producono diseguaglianza, e quindi rappresenta un rischio per la società".

Anche le credenze religiose influenzano questa tecnologia. Dietram Scheufele, della University of Wisconsin-Madison, ha guidato un gruppo di ricerca che ha calcolato la correlazione tra la forza delle credenze religiose e l'accettazione delle nanotecnologie nelle nazioni occidentali. Il risultato è "il ritrovamento di una significativa correlazione negativa tra la religione e la buona morale della nanotecnologia": il popolo U.S.A. è stato quello più propenso a vedere in negativo la tecnologia in questione seguiti da irlandesi, italiani e austriaci (quindi le nazioni europee più religiose).
Il motivo della "cattiva novella" è semplice: la scienza interferisce con la natura, e come risulta sbagliata la nanotecnologia, sono sbagliate anche le bio-info-cogno tecnologie, che potrebbero portare in futuro alla creazione della vita intelligente "su nanoscala, senza intervento divino".

Praticamente, le due linee di pensiero principali descritte sopra e le credenze religiose hanno influenzato pesantemente la cultura che ruota attorno a questa tecnologia, forse già presente nel nostro futuro.

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