giovedì 26 maggio 2011

"la regola dei 3 colpi"

con il sistema HADOPI, vigente in Francia, si era riscritta gran parte della lotta contro il file sharing illegale (la storia di HADOPI è stata raccontata in La(b)Nova n.2). La regola dei "3 avvertimenti" all'utente prima del suo stacco definitivo da Internet, tuttavia, è stata sospesa. Per la non sufficiente sicurezza.

Infatti la società privata che aveva il compito di raccogliere i dati sugli indirizzi IP sospettati, la TMG, è risultata "vulnerabile ad attacchi". E di conseguenza, anche il risultato del suo lavoro.


In pratica nel server TMG in cui si gestivano i dati vi è in esecuzione un programma di gestione personalizzato (scritto con codice Delphi). Dentro questo programma c'era la piccola variante di non richiedere alcuna autenticazione, permettendone quindi a chiunque l'accesso alla porta 8500 per inviare direttamente dei comandi al server.
I possibili comandi da inviare erano quelli standard, ovvero spegnere e riavviare il computer, interrompere e avviare un client peer-to-peer, aggiornare il software sul server.

A quanto pare, l'interfaccia stessa dei comandi è sufficiente per permettere un attacco hacker: il comando update (senza autenticazione) si connette ad un server FTP, in cui si recupera un file e lo si esegue.
Quindi, non un server FTP specifico. Un estraneo si crea il proprio server FTP, mette il malvare all'interno del server e manda il comando update al server TMG, che scaricherà l'aggiornamento (ovvero il malware) dal server dell'estraneo.

Le reti private della TMG, quindi, sono a rischio attacco. E con esse potrebbero essere a rischio anche le reti utilizzate dalle autorità francesi.
Ovviamente, questo determina una nuova fase della storia Hadopi, in cui si richiederà anche un pò di trasparenza nella gestione dati.

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